Intervento del sen. Del Pennino sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla questione irachena Onorevole Presidente del Consiglio, I repubblicani hanno vivamente apprezzato le sue dichiarazioni , e concordano con Lei sulla necessità di giungere rapidamente a una nuova risoluzione dell' O.N.U. sulla questione irachena, che non si presti ad equivoci e che definisca le condizioni per l'uso misurato della forza di fronte a un eventuale ulteriore sfida da parte dell'Iraq alla comunità internazionale . Ci riconosciamo anche in un'altra Sua affermazione: quella in cui ha sottolineato come, di fronte alla sfida terroristica e alle complicità che questa incontra in alcuni stati, il nostro destino di europei e di italiani sia legato a quello degli Stati Uniti . Nel momento in cui sembrano delinearsi all'interno della politica europea due differenti linee: una di distinguo nei confronti degli Stati Uniti, che trova il suo nucleo portante nel legame franco-tedesco, esaltato dal Presidente della Commissione Europea, e che pare diventare il collante della sinistra italiana ; l'altra favorevole, a uno stretto rapporto con gli Stati Uniti e a una concezione "atlantica" dell'Europa e della politica estera dell'Unione, che trova il suo riferimento nella Gran Bretagna di Tony Blair, i repubblicani non possono non condividere la scelta, che emerge chiaramente dalle sue dichiarazioni, di collocare il nostro paese su questo secondo versante. E ciò affermiamo non tanto perché questa è stata la logica che ha presieduto alle nostre alleanze in mezzo secolo di storia repubblicana, ma soprattutto per una riflessione squisitamente politica , relativa proprio alla questione irachena . Solo su questa linea il nostro Paese può esercitare un ruolo per contribuire a riavvicinare le posizioni dell'Unione Europea e quelle degli Stati Uniti, (riavvicinamento di cui gli stessi tedeschi all'indomani delle elezioni sentono la necessità come dimostra la visita di Schroeder a Tony Blair) e solo una posizione dell' Europa priva sbavature e di tentennamenti, nel rapporto con gli Stati Uniti, può indurre l'amministrazione americana a mantenere le sue azioni nel quadro dell' O.N.U. 25 Settembre 2002 |