Pri/La Malfa: saremo forza aggregante per democratici liberali

"Nella organizzazione del sistema politico italiano ci sarà, ci dovrà essere, una componente democratica liberale. Il Pri ne sarà il punto di aggregazione". Giorgio La Malfa, Presidente del Pri, dà così il senso del prossimo congresso del partito, che si svolgerà a Fiuggi da venerdì a domenica prossimi. L'assise servirà anche per fare il punto sul peso del partito, ad oggi più forte al Sud e indebolito nelle regioni del Nord, e a dare un impulso per il suo rilancio. Quanto alla posizione nello schieramento politico, i repubblicani ribadiscono la loro lealtà nei confronti degli alleati della Cdl, ma si riservano di mantenere uno atteggiamento critico su alcuni punti dell'azione di Governo. A Fiuggi è prevista la partecipazione di circa 600 delegati e sono stati invitati tutti i segretari di partito, di maggioranza ed opposizione.

Al congresso di Fiuggi, spiega il segretario del Pri, Francesco Nucara, si faranno i conti con la presenza del partito sul territorio. "Dopo le amministrative del 26 maggio - dice - il Pri torna ad essere un partito su scala nazionale", che nel corso dell'anno conta 71 nuove sezioni, per un totale di circa 12 mila iscritti. Nucara ricorda in particolare il risultato ottenuto al Sud, "con percentuali ai livelli degli anni '80", ma osserva che "per quanto sia utile ripartire dal Mezzogiorno, bisogna svolgere un lavoro importante in Veneto, Piemonte, Lombardia". Dunque, bisogna "rilanciare il partito perché‚ abbia una dimensione nazionale". Quanto ai rapporti politici, Nucara osserva che dal Pri vuole arrivare "un contributo critico alla maggioranza", perché‚ "siamo convinti che non tutto va bene nell'attività del Governo". "Della lealtà agli alleati - aggiunge- facciamo un principio assoluto, ma questa non è cieca". Nel corso dell'ultimo anno lo scenario mondiale è cambiato, ricorda il segretario del Pri, e quindi occorre "un ragionamento sulle prospettive del Governo e sulla capacità di attuazione del programma". Tra i punti 'critici' rilevati, anche la legge sul legittimo sospetto. Giusta nel merito, ma "probabilmente questo è il momento sbagliato" per discuterla e approvarla, "e questo induce il pubblico a pensare che sia una legge ad hoc". C'è poi la Finanziaria: bisogna fare di più per il Mezzogiorno, e anche per "il potenziamento della ricerca", perché‚ "dove c'è ricerca c'è sviluppo, e dove c'è sviluppo c'è lavoro". E ancora, le insfrastrutture: ben venga, ad esempio, il Ponte sullo stretto, ma servono le infrastrutture 'a terra', altrimenti è come "mettere la cravatta senza la camicia". Il Pri conserva dunque il suo spirito critico ("è nel nostro Dna", dice Nucara) e la sua identità laica, da intendere nel senso di "mettere in discussione anche quello di cui si è più convinti", aggiunge La Malfa. Verso l'America, ad esempio, ci si considera "leali, non fedeli". Da alcune dichiarazioni, osserva ironico il Presidente del partito, "sembra quasi che siamo gli unici amici degli Stati Uniti, che invece ne hanno tanti..".

Roma, 22 ottobre 2002 (Ap.Biscom)