Messina: nasce un "asse" Psi-Pri-Udeur-Liberalsocialisti Nasce l'asse Psi-Pri-Udeur-Liberalsocialisti. Un passo avanti verso candidature alternative agli attuali schieramenti, quale quella ventilata di Nanni Ricevuto? Le grandi manovre sono in corso, anche se non c'è nulla di ufficiale. Il punto di partenza, al momento, è la riunione svoltasi sabato sera tra i rappresentanti del Partito repubblicano, dei Liberalsocialisti, dell'Udeur e del nuovo Partito socialista. Le quattro componenti – in un documento approvato all'unanimità e recante la firma, oltre che di Ricevuto, di Giovanni Cantio, Francesco Barbalace e Pietro Currò –, ribadiscono di far parte del quadro di maggioranza che governa gli enti locali. "Abbiamo compiuto un'analisi della situazione di Messina e della provincia e, sulla base delle conseguenti valutazioni, abbiamo deciso di assumere comuni iniziative di impegno politico. I problemi della città e del suo territorio – sostengono i rappresentanti delle quattro forze politiche – sono sotto gli occhi di tutti. C'è il rischio di ritrovarsi con una "città-non città", di perdere le radici e nel contempo di non avere una prospettiva definita, con l'effetto di ricadute negative sul piano economico, occupazionale e sociale. Occorre vincere le tentazioni particolaristiche e avere il coraggio di guardare oltre la siepe, contrastando un processo in atto in cui la politica latita, la cultura si conforma, la società si rassegna. È pur vero che il difficile rapporto tra gli istituti di democrazia rappresentativa e le gestioni monocratiche, che la legge assegna a sindaci e a presidenti della Provincia, non aiuta. Non è un caso che i problemi divengono tutti di difficile soluzione e sono prima o poi destinati a attivare poteri sostitutivi, con l'effetto di una sorta di commissariamento funzionale permanente. Nessuno può far finta di niente – insistono Ricevuto, Currò, Barbalace e Cantio –, Messina e la sua provincia rischiano di trovarsi in ginocchio, mentre le decisioni importanti si prendono altrove. Occorre invece operare una forte inversione di tendenza che valorizzi le migliori espressioni del territorio facendo perno sull'orgoglio dell'identità civica. Il, Prg, le grandi opere, i centri d'eccellenza, i piani di sviluppo provinciale, lo stesso Ponte, devono essere visti e interpretati in funzione di questo disegno. Siamo a un bivio cruciale: o si imbocca questa strada o la città e la provincia saranno destinate a un lento e inesorabile declino. Questi – conclude la nota – sono gli elementi di riflessione che i quattro partiti consegnano agli alleati di maggioranza, che hanno responsabilità prevalente per via del grande consenso popolare, chiedendo a essi l'impegno di avviare tempestivamente un serio e proficuo confronto politico-programmatico". "Gazzetta del Sud" 11 novembre 2002 |