CLAUDIO SALMONI
Nasce l'11 agosto 1919 a Ravenna, da famiglia ebraica. Nonostante le
leggi razziali riesce a laurearsi a Roma in ingegneria civile nel 1941.
Alcuni membri della sua famiglia vengono deportati nei campi di concentramento
da cui non faranno più ritorno.
Salmoni ripara a Bari; qui inizia la sua attività politica aderendo
alla gioventù liberale, partecipando al Comitato di Liberazione
Nazionale, come rappresentante del quale è inviato ad un raduno
della gioventù antifascista in Jugoslavia. Qui si aggregherà
alla lotta partigiana.
Tornato in Italia si offre di passare le linee per compiere opere di
sabotaggio.
Nel 1945 esce dalla sinistra liberale per poi aderire nel '46 al Partito
repubblicano. Dal '47 è segretario provinciale di Ancona, carica
che terrà fino al 1969. Fra gli altri incarichi di rilievo: cosegretario
nazionale ('64 - '65), vicesegretario politico nazionale ('66 - '70). E'
sindaco di Ancona dal 1965 al 1967.
Frutto della sua attività professionale è l'Issem, Istituto
per lo Studio dello Sviluppo Economico delle Marche. Negli anni 1962 -
'63 è nominato membro della Commissione nazionale d'indagine sulla
scuola italiana. Nel 1969 viene nominato vicepresidente della Cassa del
Mezzogiorno. Incarico che ricopre per breve tempo, a causa della sua morte
prematura, avvenuta il 21 marzo del 1970.
All'interno del Pri, nel 1962, quando il partito è lacerato
dalla scissione sulla scelta fra centrismo e centrosinistra, Salmoni si
schiera a fianco di Ugo La Malfa, dunque in favore, come ha scritto Giorgio
La Malfa, di "una svolta politica carica di speranze".
Nel 1967, è l'artefice dell'ingresso nel Pri di Democrazia '67,
movimento giovanile nato dalla costola della sinistra liberale. A lui si
deve la paternità, nel 1968, del nuovo statuto del Pri. |
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