La Lega per i Diritti dell'Uomo/Una battaglia di civiltà

Una democrazia a tutela dei cittadini

Congresso del Pri, Roma, 30 marzo 2007.

di Alfredo Arpaia*

Non è solo per le comuni radici ed ideali risorgimentali e mazziniani che, a prescindere dalle mie personali simpatie politiche, sono venuto a portarvi il saluto dell'organizzazione che ho l'onore di presiedere, la Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo; Lega che, non a caso, quale fonte primaria di ispirazione per la definizione ed il perseguimento dei propri compiti istituzionali, fin dal suo nascere ha fatto diretto riferimento alle Leghe per la democrazia di Garibaldi ed al pensiero liberal – repubblicano di uomini come Nathan, Bevilacqua e Bovio. E', infatti, nella concezione eminentemente laica ed aconfessionale che contraddistingue i due sodalizi nelle battaglie per la difesa dei diritti fondamentali del cittadino, così come nell'affermazione delle sue più ampie prerogative civili, che si rinvengono le massime affinità fra il Partito repubblicano italiano e la Lega; affinità che non possono che condurre ad un medesimo disegno di libertà, benessere e giustizia sociale.

Sono, quindi, qui, perché, come Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo, abbiamo bisogno di un interlocutore politico "di sicuro riferimento", per tradizione democratica, per costume, per finalità che sappiano coniugare in un unico contesto statuale e sociale parità di diritti e di doveri nell'eguaglianza di ogni cittadino rispetto alla legge.

Per cui, così come rivolgo un saluto a questo congresso, costituito da una rappresentanza di uomini e donne estremamente qualificata e consapevole di quali sono oggi i mali del nostro Paese e di quali strumenti abbia bisogno per riprendersi e riconquistare un ruolo primario e solidale nel contesto delle altre democrazie europee e del mondo, chiedo, appellandomi ai modesti meriti della mia trascorsa appartenenza e militanza, agli amici qui riuniti ed a quelli che qui potrebbero essere, di non tenere conto del canto "interessato" d'ogni sirena per ritrovare il senso di una cosa e di una casa comune, di un comune disegno e di una comune via da percorrere insieme secondo linee tracciate da uomini come Randolfo Pacciardi, Oronzo Reale, Ugo La Malfa, Giovanni Spadolini.

Oggi che immani tragedie segnano i destini del mondo attraverso genocidi, guerre, terrorismo, fame, sete e miseria, oggi che in più parti si replicano stragi ed olocausti, vedasi, ad esempio, la condizione del Darfur, oggi più che mai il nostro Paese ha bisogno di un partito, forte e determinato, che, a prescindere dal numero dei propri aderenti, sappia, come e più di altri, tracciare il futuro della nazione.

Di una nazione che, per ragioni di real politik e di mero interesse economico intrattiene rapporti d'interscambio con Paesi che, sistematicamente, conculcano ogni più elementare diritto umano.

A questo proposito mi fa piacere ricordare che la LIDU, mentre ha chiesto alla propria organizzazione internazionale, la Federation Internationale des Ligues des Droits de l'Homme, di farsi interprete presso l'Onu perché vengano esclusi o non ammessi al supremo organo internazionale i Paesi che ancora praticano la pena di morte, ha pure invitato il proprio referente a sollecitare il Comitato Olimpico Internazionale ed ogni altro organismo mondiale vocato allo sport affinché boicottino le Olimpiadi previste per il prossimo anno in Cina.

Nello stesso tempo la LIDU, visto che il nostro sistema legislativo non s'è fatto ancora carico, così come è, in parte, ancora latitante in merito alla codificazione definitiva di una norma che punisca la tortura, dopo aver reiteratamente sollecitato le forze politiche italiane a ratificare la costituzione della Corte Penale Internazionale, ha significativamente contribuito alla predisposizione di un disegno di legge sul diritto d'asilo per i rifugiati politici.

Ed è, quindi, sulla base di questi compiti, interni ed internazionali, doverosamente assunti, che molto ci qualificano e ci inorgogliscono, che, nel rispetto di una tradizione che ha visto il Pri sempre all'avanguardia di ogni battaglia di progresso e civiltà, chiediamo a questa assise d'impegnare i repubblicani a farsi parte attiva nella difesa ad oltranza dei diritti fondamentali del cittadini. Buon lavoro!

*Presidente della Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo