Giustizia/Pri: ora i magistrati non sono più un potere

Lo sciopero ha un carattere inquietante

"Con la decisione di indire e confermare lo sciopero, i magistrati hanno chiarito - loro, non altri - che essi non sono un 'potere' dello Stato, ma semplici dipendenti pubblici. Come tali, hanno tutto il diritto di scioperare; ma non hanno più diritto di rivendicare alla magistratura il rango e il ruolo di 'potere'". E' quanto si legge in una nota della segreteria del Pri, che aggiunge: "Se poi lo sciopero è stato deciso e voluto dall'Associazione Nazionale Magistrati in quanto 'potere' dello Stato, allora lo sciopero è contro gli altri poteri, in primo luogo il Parlamento. In questo caso ha un carattere inquietante, non compatibile con gli equilibri istituzionali della democrazia parlamentare‚ né con gli obblighi che dal loro status derivano.

Roma, 19 giugno 2002 (Ap.Biscom)