Intervista a Francesco Nucara/Il premier chiarisca sulla proposta di un partito unico

Unificare le forze? Prima ascoltiamo i leader della CdL

"Non capisco se Silvio Berlusconi il partito unico lo voglia davvero o non lo voglia''. Al termine della sua missione a Pechino per presentare i progetti che il ministero dell'Ambiente conduce in Cina per la tutela dell'ecosistema e della biodiversità, il segretario del Pri Francesco Nucara parla della situazione politica italiana. Dopo una cena ufficiale con il viceministro della ricerca scientifica e tecnologica del governo di Pechino, Wu Zhongze, il viceministro italiano dell'Ambiente si sofferma sulle prospettive della Cdl dopo l'approvazione della legge elettorale in senso proporzionale e le dimissioni di Marco Follini da segretario dell'Udc.

"Da sei mesi - sostiene il leader dei repubblicani non sento e non leggo altro che dichiarazioni contraddittorie: un giorno si parla di partito unico, quello successivo si dice che, invece, tutti i simboli della Cdl debbano essere presenti sulla scheda elettorale''. L'ideale, per il leader dell'Edera, sarebbe "un partito federato''; ma per raggiungere questo come qualsiasi altro obiettivo di unificazione delle forze che compongono l'alleanza di centrodestra "sarebbe necessaria una riunione ad hoc di tutti i leader dei partiti della Cdl coinvolti in questa operazione politica. Una riunione - ribadisce - che ponga fine a questo balletto. Questa riunione l'avevo chiesta a Berlusconi già a luglio; la risposta? Io la sto ancora aspettando...''. Detto questo, Nucara ribadisce l'inutilità di tenere nel centrodestra delle primarie come ha fatto, domenica scorsa, l'Unione. "Quando Follini pose il problema - ricorda - il Pri prese una posizione netta, considerando come non discutibile la ricandidatura del presidente del Consiglio uscente, chiunque egli fosse. Ma con il varo della riforma elettorale, il problema delle primarie nella Cdl cade definitivamente''. Detto questo, Nucara biasima chi nel centrodestra ha assunto "un atteggiamento ipercritico e a tratti offensivo rispetto alla consultazione interna all'Unione. Per me - sottolinea - quella votazione era semplicemente inutile e lo è rimasta. Tuttavia - evidenzia - non posso criticare se a sinistra decidono di svolgere un'azione politica. Se hanno fatto bene o male è un problema loro. Ma non posso dire che le primarie di domenica scorsa siano state una pagliacciata".

Nucara si dice poi d'accordo sulla necessità di modificare l'attuale legge sulla par condicio per la campagna elettorale. "Ritengo che Berlusconi abbia ragione: la legge sulla par condicio va cambiata''; e questo non solo per le motivazioni di merito espresse sul tema dal presidente del Consiglio, ma "pure per un fatto di principio''. "Con questa legge - rileva Nucara - difficilmente si potrà affacciare sulla scena politica qualunque ipotetico nuovo partito dovesse formarsi''.

Con tutto ciò, il leader dei repubblicani dice no "a una liberalizzazione selvaggia'' e d'altra parte sostiene la necessità di un "rapporto equilibrato'' tra le forze politiche e reclama per tutti "la garanzia di un diritto di tribuna''.

Infine, il viceministro dell'Ambiente si sofferma sulla devolution, approvata in terza lettura alla Camera. "Francamente non condivido le accuse che sono state mosse da più parti a Bruno Tabacci. Nel merito bisogna ricordare che sulla devolution nelle prime due letture l'Udc ha votato a favore, ma non si può dire che Follini oggi sia un traditore. E allora, che cosa dovrebbero dire i repubblicani, che non hanno partecipato nella baita di Lorenzago alla redazione della riforma ed hanno dovuto apprendere, quando il processo era ormai concluso, le determinazioni ormai prese dai partiti maggiori della Cdl?''. E, ricordando quanto scritto nei giorni scorsi da Claudio Magris sul "Corriere della Sera", dove accusava i repubblicani di essersi "autoridicolizzati", Nucara lo invita a rileggere le posizioni assunte sulla devolution dalla delegazione parlamentare del suo partito'.

(Ansa del 21 ottobre 2005)