Lessico inaccettabile

Confermata l'esigenza di una radicale riforma del sistema giudiziario

Il vicesegretario nazionale del Pri, onorevole Italico Santoro, ha così commentato l'ordinanza del giudice di Bari che indaga sul reato di arruolamento ai servizi di Stati esteri: "Il lessico da brivido usato in un suo provvedimento da un gip di Bari, il dr. Giuseppe De Benedictis, conferma l'esigenza di una rapida e profonda riforma del sistema giudiziario. Vogliamo peraltro augurarci che la parte ancora non ideologizzata della magistratura - magari con l'ausilio discreto del Presidente del Csm - sappia isolare quei suoi membri che la coprono di discredito giungendo di fatto a fare strame di quell'idea di patria alla cui rivalutazione tanto lavorò Giovanni Spadolini e che giustamente è così cara all'attuale Capo dello Stato".

Fa venire i brividi il passo dell'ordinanza con il quale "si spiega", se non si "giustifica", la ragione per la quale Quattrocchi è stato ucciso ed i suoi colleghi sequestrati, argomenti che difendono i terroristi assassini del cittadino italiano. Eppure tutto il Paese si è stretto intorno alle famiglie dei rapiti così come è stato orgoglioso, il presidente della Repubblica, del comportamento di Quattrocchi. Quali che fossero le ragioni della sua presenza in Iraq, la barbara uccisione cui è stato sottoposto non può trovare né una spiegazione, né tantomeno una giustificazione. Siamo indignati che vi sia un magistrato che si cimenti in questo esercizio, quando ben altre dovrebbero essere le intenzioni della indagine che sta conducendo.

L'ordinanza oltretutto non rende onore alla memoria di Quattrocchi e tantomeno di Agliana , Stefio e Cupertino, non preoccupandosi di definire con precisione le loro mansioni in Iraq e descrivendoli semplicemente come mercenari. Ci pare sinceramente difficile che le forze statunitensi possano essere integrate da civili italiani, e quindi sarebbe opportuno distinguere chi svolge servizio di sicurezza presso imprese private, da un combattente in operazioni di guerra.

Ma, anche ammesso che davvero Quattrocchi e gli altri fossero dei mercenari, come scrive il gip di Bari, resta il fatto che la cattura e l'omicidio di uno di loro non è un episodio che si possa giustificare e per nessuna ragione. Il dolore che la patria intera ha provato per la morte di Quattrocchi, resta inalterato.

Roma, 23 ottobre 2004