Giorgio La Malfa sull'Iraq/Le profonde contraddizioni della mozione presentata dall'opposizione Il ritiro delle truppe italiane avrebbe indebolito Allawi Riproduciamo la dichiarazione di voto dell'onorevole Giorgio La Malfa (mercoledì 27 ottobre 2004) sulla situazione in Iraq e relative iniziative internazionali. La Malfa dichiara il suo voto favorevole alla mozione "Elio Vito, Anedda, Volontè, Cè, Moroni, La Malfa". Dopo la dichiarazione di voto del presidente del Pri riportiamo i testi delle mozioni "Violante, Castagnetti, Boato, Giordano, Sgobio, Intini, Zanella, Mazzuca Poggiolini" e "Elio Vito, Anedda, Volontè, Cè, Moroni, La Malfa". Signor Presidente, in fondo esiste una materia comune tra le due mozioni, costituita dall'auspicio del successo della conferenza internazionale e dalla speranza che questa possa consentire la sostituzione delle forze di occupazione con una forza multinazionale sotto l'egida dell'ONU. Tuttavia, vi è una contraddizione profonda ed irrisolta tra tale impegno richiesto al Governo italiano dai firmatari della mozione Violante ed altri e l'ultimo impegno, quello a disporre l'immediato rientro del contingente italiano. Si tratta di una contraddizione alla quale i colleghi dell'opposizione dovrebbero prestare attenzione, chiedendosi - nessuno lo ha fatto nel corso del dibattito - come potrebbe l'annuncio del ritiro, a pochi giorni dallo svolgimento della Conferenza di Sharm El Sheikh, aiutare il successo della conferenza stessa e il passaggio dalla presenza delle truppe dell'alleanza a quella di un'organizzazione militare diretta dall'ONU. Se la mozione dell'opposizione fosse approvata divenendo vincolante e il Governo italiano domani annunziasse - come ha fatto qualche mese or sono il Governo spagnolo - il ritiro delle truppe italiane, come ciò potrebbe contribuire al processo di stabilizzazione, che è auspicato nella stessa mozione, e non invece a una situazione di caos, alla quale in quel martoriato paese lavorano in molti? Abbiamo peraltro l'impressione, onorevoli colleghi dell'opposizione, che la posizione che oggi sottoponete al voto sia in totale contrasto con la posizione che sostenete sulle elezioni statunitensi. Affermate infatti di auspicare la vittoria del candidato democratico, rispetto al Presidente uscente Bush, ma dovreste ricordarvi che fra le posizioni politiche del candidato democratico vi è anche la richiesta agli alleati di mantenere la loro presenza in Iraq. Auspicare, come hanno fatto molti colleghi, la vittoria di Kerry significa introdurre un'ulteriore contraddizione. Per tali ragioni, è impossibile accogliere la mozione Violante ed altri n. 1-00401. L'impostazione equilibrata e prudente della maggioranza, che auspica la possibilità di un ritiro futuro delle truppe e la loro sostituzione con forze costituite da paesi vicini all'Iraq e sotto l'egida dell'ONU, è, nella realtà odierna, l'unica possibile. Concordo con la proposta del ministro degli affari esteri di inserire nella mozione Elio Vito ed altri n. 1-00402, di cui sono cofirmatario, un caldo riconoscimento e la riconoscenza dell'Italia e del Parlamento per l'azione che le forze militari del nostro paese stanno conducendo in Iraq, e annuncio il voto favorevole su tale mozione. Segue il testo della mozione Violante ed altri n. 1-00401 sulla situazione in Iraq e relative iniziative internazionali. La Camera, premesso che: la guerra in Iraq è stata un grave errore e non avrebbe mai dovuto cominciare; di fronte a una situazione che si fa sempre più grave serve un profondo cambiamento; impegna il Governo: a chiedere, per ragioni umanitarie, la sospensione dei bombardamenti delle città irachene; ad attivarsi per concorrere all'esito positivo della conferenza internazionale, con la partecipazione di tutte le parti interessate, che garantisca uno svolgimento trasparente e democratico delle elezioni irachene e permetta la nascita di un Iraq libero e democratico; a chiedere, nel quadro della conferenza internazionale, la sostituzione delle forze di occupazione con forze multinazionali sotto egida Onu, chiaramente percepite come forze di pace, di assistenza umanitaria e di sostegno alla ricostruzione, come passo essenziale di questo processo; a disporre il rientro del contingente militare italiano. (1-00401) "Violante, Castagnetti, Boato, Giordano, Sgobio, Intini, Zanella, Mazzuca Poggiolini". (26 ottobre 2004) Segue il testo della mozione Elio Vito ed altri n. 1-00402 sulla situazione in Iraq e relative iniziative internazionali. La Camera, premesso che: si richiama il decreto-legge 24 giugno 2004, n. 160, di proroga della missione umanitaria in Iraq, convertito dalla legge 30 luglio 2004, n. 207; si considera l'interesse di tutta la comunità internazionale alla stabilizzazione e ricostruzione di un Iraq territorialmente integro, politicamente unito, entro confini sicuri ed in pace con i suoi vicini; la presenza in Iraq di una forza multinazionale resta subordinata alla richiesta del Governo iracheno legittimato dalla stessa risoluzione 1546 a sostegno dell'esercito e della polizia iracheni nel mantenimento della sicurezza durante il periodo attuale di transizione politica, con l'obiettivo prioritario di garantire libere elezioni nel gennaio 2005; si considera in questo quadro l'importanza del ruolo e dell'azione del contingente nazionale; impegna il Governo: ad adoperarsi affinché venga data piena attuazione alla risoluzione 1546 approvata all'unanimità l'8 giugno 2004 dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, che esorta la comunità internazionale a sostenere gli sforzi del Governo provvisorio iracheno per costruire un Iraq federale, democratico, pluralista ed unitario, con l'assistenza delle Nazioni Unite a sostegno della formazione di istituzioni rappresentative; a contribuire ai lavori della conferenza internazionale per l'Iraq, organizzata in Egitto per il 22 e 23 novembre 2004, su richiesta del governo Allawi, con gli obiettivi: a) di rafforzare il coinvolgimento dei Paesi arabi ed islamici vicini dell'Iraq in un progetto politico condiviso per un futuro di pace e sicurezza per gli iracheni; b) di impegnare politicamente i partecipanti alla conferenza per il raggiungimento dell'obiettivo delle elezioni in Iraq, in modo che tutte le forze politiche irachene, che non seguano metodi violenti nella propria azione, vengano invitati a partecipare all'attuale fase di iniziativa politica e di "nation building"; c) di individuare modalità e contributi concreti idonei ad assicurare la protezione per il personale delle Nazioni Unite da impegnare sul terreno, in modo da garantire il ruolo centrale dell'Onu nel coordinamento della fase di transizione politica verso le elezioni e di consolidamento istituzionale; d) di consolidare l'impegno dei Paesi arabi ed islamici vicini dell'Iraq a delineare loro possibili contributi alla stabilizzazione ed alla sicurezza interna dell'Iraq, in modo che, grazie anche al rafforzamento delle capacità delle forze di sicurezza irachene, opportunamente addestrate, si possa configurare un quadro strategico di progressiva riduzione dell'impegno della forza multinazionale. (1-00402) (Testo riformulato nel corso della seduta) "Elio Vito, Anedda, Volontè, Cè, Moroni, La Malfa". (26 ottobre 2004). |