Ravenna: dibattito sulla Finanziaria. Interventi di Nucara e Polillo/I lavori preparatori sono stati coordinati da UnionLavoro presieduta da Diego Moscheni

Se anche Rifondazione si astiene sulla manovra

Organizzata dall'Unione Centri Elaborazione Dati, Piccoli e Medi Imprenditori, Artigiani e lavoratori autonomi e dallo studio Roberto Garavini, si è svolto lunedì 20 novembre a Ravenna presso l'Hotel Romea, l'annunciato dibattito sulla legge Finanziaria appena approvata alla Camera dei Deputati, dopo il voto di fiducia di sabato 18 novembre al maxiemendamento del governo composto da 826 commi e di un unico articolo.

I lavori sono stati avviati dal presidente UNIONLAVORO, dr. Diego Moscheni, la cui organizzazione dallo stesso presieduta aveva coordinato i lavori preparatori al dibattito.

Nel suo saluto di avvio ai lavori il presidente Moscheni aveva sollevato i problemi che coinvolgono i piccoli imprenditori e i professionisti ad essi collegati, con una Finanziaria tesa a penalizzare il lavoro autonomo. Subito dopo è intervenuto Francesco Nucara (deputato eletto nel collegio emiliano-romagnolo). Nel suo intervento Nucara ha tracciato come previsto un'analisi dell'impostazione politica della Finanziaria, sostenendo che una legge, se è sgradita a tutte le forze produttive e a gran parte delle forze politiche - comprese quelle della maggioranza di governo - è "per tabulas" una legge sbagliata.

Rifondazione: un deputato si astiene

In proposito Nucara ha citato l'astensione del deputato di Rifondazione comunista Cannavò, che ha negato la fiducia al governo con la non partecipazione al voto, motivando con un intervento in Aula il suo atteggiamento negativo.

Infatti Nucara, leggendo il resoconto stenografico dell'intervento di Cannavò dimostra quanto affermato. Sostiene il deputato di Rifondazione: "La Finanziaria si distingue per un ingente trasferimento di risorse alle imprese in ossequio ad una consolidata logica liberista. (…) il riequilibrio fiscale viene vanificato da misure come l'addizionale IRPEF, l'aumento dei contributi, l'introduzione di ticket e tagli ai Comuni (sembra di ascoltare la dichiarazione di Giulio Tremonti, ndr)"; e più avanti: "Non voterò a favore di questo disegno di legge Finanziaria e non voterò la fiducia, non partecipando alla votazione".

Nucara ha svolto un'elencazione di quanti sgradiscono questa Finanziaria, citando anche alcuni ministri. A questi problemi si aggiunge il dilettantismo o il pressappochismo o la confusione del governo, tanto da indurre il sottosegretario Enrico Letta ad affermare, sempre in Aula, a proposito dei fondi sottratti al Mezzogiorno con il trasferimento di risorse al FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate): "hanno visto da parte del governo, nell'ambito della transitorietà di cui parlava il relatore, l'utilizzo del FAS come fondo di copertura (….) essa si è resa necessaria in quanto alcuni passaggi hanno implicato scelte immediate". Ecco una maggioranza che arriva in Aula come una legge fondamentale come la Finanziaria ed è costretta a cambiarla minuto per minuto: il guaio è che non siamo in una radiocronaca calcistica.

Nucara, dopo aver citato e criticato aspramente la manifestazione del Pdci nel corso della quale si sono bruciati i manichini di soldati italiani, ha concluso ricordando l'intervento di Tremonti, e affermando che la Costituzione dice che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Questa maggioranza la vuole modificare aggiungendo, all'ultima parola, "dipendente". Secondo il segretario di Rifondazione Comunista, onorevole Giordano, l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro dipendente. E chi se ne importa del lavoro autonomo.

Imborglio

E' seguita la relazione di Gianfranco Polillo, che ha illustrato, numeri e grafici alla mano, l'imbroglio su cui è stata impostata la legge Finanziaria che contraddice il DPEF approvato alla fine di luglio. Egli si è soffermato sul deficit pubblico e sul valore del PIL con numeri e tabelle ricavati da documenti governativi e quindi non sospettabili di manipolazione, passando poi, sempre sulla base di questi documenti governativi, all'analisi dell'andamento dell'economia reale e dell'andamento effettivo dei conti pubblici.

Naturalmente questi ultimi due temi sono stati sezionati, analizzati, ricomposti sulla base di dati reali che portano all'amara conclusione di trovarsi davanti ad una legge Finanziaria bugiarda.

Bugiarda per volontà o per incapacità. Di seguito Polillo ha affrontato il problema della Finanza Pubblica parlando del fabbisogno dello Stato, delle spese e delle entrate complessive e del deficit sul PIL, spiegando poi errori e incongruenze della manovra, il cui progetto non ha tenuto conto delle migliori entrate tributarie che, su base annua, sono di circa il 10% in più rispetto al 2005.

Le maggiori entrate ormai certe e non più prevedibili sono dovute – ha continuato il relatore - a questi fattori: andamento del ciclo economico, maggiore occupazione, attuazione della legge Finanziaria 2006, conseguenze dei condoni fiscali, una diversa concezione dei rapporti tra fisco e cittadino. Questi dati positivi sulle entrate avrebbero consentito l'attuazione di una manovra meno pesante, e cambiando radicalmente la struttura della manovra stessa, riducendo l'effetto recessivo sull'economia.

Concludendo, il professor Polillo ha affermato: "Esiste un'incertezza oggettiva derivante da una svolta negli andamenti ciclici dell'economia e dall'imprevista crescita delle entrate; sarebbe stato saggio non anticipare troppe decisioni di politica economica che hanno, comunque, un effetto depressivo sull'economia; bisognava ricercare i due tempi della politica economica (la seconda fase tanto avversata dalla sinistra antagonista, ndr)".

La bontà di questa relazione è stata sottolineata da un lungo e caloroso applauso. Dopo una serie di interventi-chiarimenti del pubblico, il confronto si è concluso. Il nostro viaggio per l'Italia continua. Prossimo appuntamento giovedì a Fiuggi tra i giovani repubblicani.

v. r.