Il dr. Fazio deve dare una risposta precisa

"Il buon nome della banca è inevitabilmente…influenzato dalla qualità dei prodotti collocati presso la clientela….Nel crescente impegno nella distribuzione di prodotti di terzi è essenziale il controllo dei conflitti di interesse. E' di massima importanza una condotta improntata all'etica. Vanno garantite l'integrità e la completezza delle informazioni fornite al pubblico e accresciuti i controlli interni. Gli incentivi ai dipendenti devono evitare il rischio di comportamenti scorretti."

Finalmente un chiaro insieme di principi ai quali deve ispirarsi il comportamento del sistema bancario nelle nuove funzioni di cui esso è divenuto titolare con la reintroduzione della banca universale oltre 10 anni fa nel 1993. Ed è particolarmente importante rivelare che queste chiare parole sono state pronunciate a Francoforte qualche giorno fa dal capo della vigilanza italiana, il Governatore della Banca d'Italia dr. Antonio Fazio.

Noi esprimiamo un caldo apprezzamento per queste parole. Aggiungiamo che da parte nostra esse erano attese da molto tempo. Resta solo un dubbio: alla luce delle molte vicende italiane in cui i risparmiatori hanno subito perdite ingenti – bonds argentini, My Way, Cirio, Parmalat etc. etc. - sono parole rivolte al futuro o anche al passato? Se esse sono rivolte al futuro, vuol dire che per l'autorità di vigilanza finora il comportamento dell'intero sistema bancario è stato totalmente immune da questi errori. Se sono rivolte anche al passato, allora si tratterebbe di una critica alquanto tardiva per errori commessi dal sistema bancario e di una ammissione ancora più tardiva della mancata vigilanza sui comportamenti delle banche. Dispiace dovere rilevare che la Banca d'Italia non possa esimersi da dare una precisa risposta a questo elementare quesito suscitato dalle parole stesse del Governatore.