Sui canoni delle concessioni con finalità turistico-ricreative/Pubblichiamo il testo dell'ordine del giorno presentato dall'onorevole Giorgio La Malfa

Demanio: il Governo riconsidera gli aumenti

In ordine all'impegno del Pri contro l'aumento dei canoni annui delle concessioni con finalità turistico - ricreative di aree, pertinenze demaniali marittime e specchi acquei di cui la "Voce" nei giorni passati ha dato notizia e degli interventi del Segretario Nucara e del Presidente La Malfa, a seguito della sollecitazione del Segretario regionale dell'Emilia Romagna, Valbonesi, pubblichiamo il testo dell'o.d.g. presentato dall'On. Giorgio La Malfa e le dichiarazioni del Sottosegretario Maria Teresa Armosino che rappresentava il Governo in aula (19 novembre 2003).

La Camera, nel corso della discussione del disegno di legge n.4447, di conversione, con modificazioni del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, recante disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici; premesso che:

ai sensi dell'articolo 3, comma 1 del decreto-legge n. 400 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 494 del 1993, i canoni annui delle concessioni con finalità turistico - ricreative di aree, pertinenze demaniali marittime e specchi acquei, sono determinati, a decorrere dal 1° gennaio 1994, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano;

ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge n. 449 del 1997, i canoni, come determinati ai sensi del citato articolo 3, comma 1, si applicano alle concessioni aventi decorrenza successiva al 31 dicembre 1997;

l'articolo 04, comma 1, del citato decreto-legge n. 400 del 1993 dispone che i canoni relativi alle concessioni demaniali marittime siano aggiornati annualmente con decreto del ministro della marina mercantile, sulla base della media degli indici dei prezzi determinati dall'ISTAT;

il decreto del ministro dei trasporti e della navigazione 5 agosto 1998, n. 342, ha determinato i canoni per le concessioni turistico ­ ricreative;

l'articolo 01, comma 2, del decreto ­ legge n. 400 stabilisce in sei anni la durata delle concessioni con finalità turistico ­ ricreative, prevedendone l'automatico rinnovo alla scadenza;

il comma 21 dell'articolo 32 del decreto ­ legge n. 269 dispone che i canoni annui delle concessioni con finalità turistico ­ ricreative siano determinate con decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro dell'economia e delle finanze;

al contempo, il comma 22 del medesimo articolo 32 del decreto ­ legge stabilisce che, dal 1° gennaio 2004 i canoni per le concessioni d'uso siano rivalutati in misura pari al 300 per cento;

impegna il Governo

1.a chiarire in termini inequivocabili, eventualmente anche mediante successivi interventi normativi, che la rideterminazione nella misura del 300 per cento, disposta dal comma 22 dell'articolo 32 del decreto ­ legge in discussione, dei canoni per le concessioni d'uso non si applica alle concessioni con finalità turistico ­ ricreative, per le quali il comma 21 del medesimo articolo 32 detta una specifica previsione, stabilendo che i relativi canoni siano rideterminati con apposito decreto ministeriale;

2. a precisare che il decreto ministeriale di rideterminazione dei canoni previsto dal comma 21 dell''articolo 32 del decreto ­ legge è emanato sentita la Conferenza permanete per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano;

3. a coordinare le disposizioni di cui ai commi 21 e 22 dell'articolo 32 con le citate disposizioni del decreto-legge n.400, le quali, prevedendo il rinnovo automatico delle concessioni con finalità turistico ­ ricreative, stabilivano altresì l'automatico adeguamento annuale dei canoni.

(9/4447/162 La Malfa).

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Intervento di Maria Teresa Armosino, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze:

Signor Presidente, vorrei proporre a tutti coloro che hanno presentato ordini del giorno avente ad oggetto la nota vicenda delle concessioni demaniali, di formulare diversamente un ordine del giorno che il Governo accetterebbe nel senso di rivedere questa situazione, poiché il problema è inteso in vari modi da molti.

C'è chi dice "non il 300 per cento" e chi afferma "il 400 per cento in talune situazioni e percentuali diverse in altre".

C'è, inoltre, chi chiede di andare a vedere chi ha già subito aumenti e in quale data.

Suggerirei di provare a formulare un ordine del giorno condivisibile per tutti i partecipanti di questa Assemblea che preveda, dal prossimo provvedimento in esame (quindi, il disegno di legge finanziaria), di tornare su questo tema, trovando una soluzione che non è omogenea negli ordini che, ad oggi, sono stati presentati.

(Il Presidente comunica in seguito che è stato ritirato l'o.d.g. dell'onorevole La Malfa, il quale ha sottoscritto l'o. d. g. Cazzaro (9/4447/96), che è stato accettato dal Governo ed approvato dall'assemblea. Tale o. d. g. impegna il governo a riconsiderare il problema dei canoni demaniali in sede di legge finanziaria).