La Malfa a Reggio Calabria: è necessario un ministero per il Sud/Si tratta dell'unica strada con la quale il governo può affrontare la povertà del meridione

Il presidente del Pri incontra gli elettori calabresi

Esce dalla quotidianità la campagna elettorale del Partito Repubblicano in Calabria: ieri la presenza del Presidente Nazionale, On. Giorgio La Malfa, a Reggio Calabria, per sostenere i candidati alle elezioni regionali. Accompagnato dal Segretario organizzativo, Ing. Fabiano, l'On. La Malfa ha animato una manifestazione indetta, in particolare, per sottolineare alla città di Reggio senso e valore della candidatura al Consiglio regionale di Gianni Rizzica, attuale vice Sindaco della città dello Stretto. Nella cornice dell'auditorium del Consiglio Regionale -che sarà oggi dedicato dall'On. Berlusconi alla memoria dell'eroe reggino Nicola Calipari - il Presidente la Malfa ha innanzitutto manifestato la propria gioia per questo incontro con i calabresi, ringraziando, in primo luogo, un calabrese di razza, cioè lo stesso Segretario del Partito, On. Nucara - a sua volta in Lombardia - per la sua infaticabile dedizione sia al partito, che al dicastero dell'Ambiente. Portando l'attenzione nell'agone politico, l'On La Malfa ha sottolineato l'azione di "resistenza" del Partito, abbarbicato agli ideali espressi dal suo simbolo fin dalla sua fondazione nel 1895 e sempre coerente con i propri principi. "Minoranza è bello" è stato il motto con il quale il Presidente ha evidenziato la possibilità, per un partito di piccole dimensioni, non atomizzato dalle correnti interne e scevro dalla opprimente "necessità" del consenso esterno, di recitare un ruolo politico di qualità. "Certo, in questi anni - ha proseguito - le scelte sono state dettate anche dall'esigenza di sopravvivere, mai rinunciando, peraltro, al ruolo di "cattiva coscienza" all'interno dell'odierna maggioranza". Con la quale il Presidente non ha mancato di polemizzare su alcuni punti caldi odierni: in primo luogo, sulla recente riforma costituzionale, che ha già visto il voto contrario in Parlamento dei repubblicani. "Non può accettarsi un metodo politico" ha coraggiosamente evidenziato il Presidente "che, alla vigilia di ogni importante consultazione elettorale, ponga in scacco un'intera maggioranza per gli interessi di una limitata porzione di essa, la Lega Nord, nel caso di specie". Le riforme di struttura - ed ancor più quelle che attengono la Carta fondamentale - vanno ponderate, condivise: e non possono mai divenire, per nessun partito della maggioranza, solo occasione di propaganda elettorale. La Malfa ha quindi ricordato che le riforme, come i programmi politici, si giudicano in base agli obiettivi perseguiti ed alla coerenza degli strumenti: "non a caso, nel quinquennio 1996-2001, ritenendo prioritario l'obiettivo dell'ingresso in Europa, ci schierammo a favore della politica di Prodi che, in quel momento storico, si fece interprete dei valori di unità europea".

Secondo il Presidente, insomma, la politica degli schieramenti non potrà mai sostituire quella delle idee: ed, anzi, l'odierna crisi della politica nasce proprio dalla ricerca di un consenso effimero "ad ogni costo", dal trasformismo politico particolarmente accentuato che non lascia spazio agli ideali ed alla loro condivisione. Con la consueta lucidità e competenza, La Malfa ha poi fatto il punto sulla politica estera del Governo ("fedeltà all'alleanza atlantica, ma senza oltranzismi e riconoscendo importanti risultati quali il voto in Iraq"), su quella economica ("manca ancora una seria politica di decollo economico per il Meridione, affossato dalla sinistra con l'abolizione di ogni intervento straordinario e destinato alla sofferenza, con il solo progetto di un Ponte guardato con gli occhi dei brianzoli"), sulle politiche sociali ("è indispensabile che l'economia si faccia volano per la ricerca, l'università, le infrastrutture, l'acqua, le scuole"). Insomma, egli ha concluso efficacemente, questa è una terra che sconta la mancanza di una classe politica che abbia l'origine e, soprattutto, il cuore rivolto al Sud.