Il documento sul risparmio e le polemiche senatoriali

Il documento messo a punto dai quattro presidenti delle Commissioni Finanze e Attività Produttive di Camera e Senato, gli onorevoli Bruno Tabacci (Udc), Giorgio La Malfa (Pri) ed i senatori Pontone e Pedrizzi, entrambi di An, dopo i recenti casi Parmalat e Cirio, contiene una serie di osservazioni conclusive e di proposte molto importanti. Ne segnaliamo, fra le molte, due in particolare che ci sembrano cruciali per comprendere l'indirizzo della Commissione d'inchiesta: la prima è a pagina 78 e sottolinea che "l'osservazione che desta maggiore preoccupazione e che accomuna tutti i casi citati è che nessuno dei presìdi a tutela della legalità, della correttezza e della trasparenza abbia funzionato: non hanno funzionato certamente i controlli interni alle imprese, né quelli delle autorità di vigilanza sul mercato finanziario ovvero sul comportamento delle banche". E' un giudizio molto netto e preciso.

La seconda osservazione che segnaliamo è a pagina 95. Il passo è il seguente: "Il rapporto tra organi politici di indirizzo e autorità dovrebbe inoltre manifestarsi al momento della nomina dei componenti dell'autorità, in particolare attraverso il requisito di una maggioranza qualificata dell'organo parlamentare. Riguardo alle modalità di nomina, ma anche alla composizione dell'organo di vertice e alla durata in carica dello stesso, si tratta di individuare criteri uniformi per tutte le autorità, ferma restando la salvaguardia delle relative garanzie d'indipendenza. A riguardo si può del resto rilevare come proprio la disciplina delle autorità indipendenti attualmente esistenti dimostri la possibilità di assicurare piena indipendenza, autonomia ed efficacia anche ad organismi collegiali nominati per un periodo di tempo predeterminato con l'intervento congiunto del Governo e di un'ampia maggioranza parlamentare".

Con questo si indica che tutte le autorità di vigilanza, di cui viene ribadita l'autonomia e l'indipendenza, debbono essere designate allo stesso modo per quanto riguarda la composizione, i criteri di nomina, le modalità di durata. Non sappiamo se l'agitazione che si è creata in alcuni ambienti della maggioranza senatoriale del centrodestra sia attinente a questi aspetti o ad altri: saremmo interessati a sapere quali. Questo testo è una proposta di documento conclusivo sottoscritto dai quattro presidenti e può essere emendato. Noi vorremmo sapere se qualcuno vorrà emendarlo su questi due punti ed in particolare se c'è qualcuno che voglia sostenere che non ci sono responsabilità delle autorità di vigilanza e delle banche; se c'è qualche bell'anima che voglia sostenere che invece i colpevoli sono i risparmiatori che hanno perso i loro soldi per loro propria colpa, perché ansiosi di investire in bond Cirio o argentini: meritevoli dunque, i risparmiatori, di averli persi. Se infine c'è qualcuno, memore della orwelliana "Fattoria degli animali", che voglia sostenere che tutte le autorità sono uguali, ma che qualcuna è più eguale delle altre. Perché se è così, bene, si sappia che noi siamo pronti a discutere in qualsiasi sede pubblica, nel Parlamento e nel Paese, questi argomenti.

Roma, 12 marzo 2004