Intervento di Giorgio La Malfa nella seduta pomeridiana della Camera del 3 marzo 2004 per la conversione in legge del decreto recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali Signor Presidente, mi rivolgo in particolare, in questo mio intervento, al collega Violante, che ha illustrato la questione pregiudiziale di cui è primo firmatario. Egli ha motivato la scelta di presentare tale questione pregiudiziale con la decisione della maggioranza di non separare nel decreto-legge il rifinanziamento delle otto missioni da quello della nona missione. È un argomento sul quale si poteva procedere come egli chiedeva o come invece si è deciso di procedere. Tuttavia, onorevole Violante, aver scelto di presentare una questione pregiudiziale per manifestare una preoccupazione, un'opposizione ad una scelta procedurale significa che, se dovesse prevalere lo schieramento che voterà "sì" sulla questione pregiudiziale, otterrebbe il ritiro immediato delle truppe italiane da tutte e nove le missioni. Dunque, è stata compiuta una scelta che ha delle implicazioni politiche molto gravi e significative. Voi fate questo e, forse, su questo potrete raggiungere l'unità di una parte dello schieramento di centrosinistra; ma sulla questione pregiudiziale in esame non vedo né le firme dei colleghi della Margherita né quelle dei colleghi dello Sdi, che hanno parlato poc'anzi per bocca dell'onorevole Cusumano. Si tratta, onorevole Violante, dell'unità fra gruppi e parlamentari che furono favorevoli alla partecipazione italiana alle missioni in Kosovo e in Afghanistan e gruppi che furono contrari a quella partecipazione. Dunque, è uno "scivolamento", per così dire, verso le posizioni più estreme dello schieramento di centrosinistra. Ma anche se, onorevole Violante, il Governo e la maggioranza avessero acceduto alla separazione dei rifinanziamenti delle missioni, voi vi spacchereste sulle otto missioni su cui quelle due posizioni esistono, vi spacchereste tra coloro i quali, come l'onorevole D'Alema, hanno sostenuto che oggi l'Italia non può e non deve ritirarsi dall'Iraq, pur non essendo stato favorevole a quell'iniziativa, e coloro i quali invece ritengono, anche tra i Democratici di sinistra, che ci si debba ritirare. Forse, vi spacchereste anche - io spero - rispetto alla Margherita, che non può condividere la posizione del ritiro; e mi domando, onorevoli colleghi del centrosinistra, se ci sia qualcuno in questa sinistra in grado di comprendere le ragioni del Premier laburista Tony Blair, che appartiene alla sinistra europea. Ecco perché il centrodestra ottenne la sua legittimità a governare, a metà della scorsa legislatura, votando a favore della partecipazione alla guerra del Kosovo! Oggi la sinistra, con questo voto, perde o rischia di perdere - ed io non ne sono lieto - la legittimità a governare per molti anni a venire. |