Dichiarazione di voto del sen. Del Pennino sul disegno di legge relativo alla modifica dell'ordinamento dello Stato

Continua al Senato l'esame del disegno di legge relativo alla modifica dell'ordinamento dello Stato. Durante le dichiarazioni di voto sugli emendamenti all'articolo 12, riguardanti il riparto di competenze tra il Senato federale e le Regioni (9 marzo 2004), il senatore Del Pennino è così intervenuto:

Signor Presidente, le avevo chiesto la parola, ma lei non se n'è accorto, per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento 12.501 del senatore Marini, perché quella proposta era volta ad introdurre una logica completamente diversa da quella che presiede al nuovo testo dell'articolo 70 della Costituzione, prescindendo dal riferimento alla distinzione contenuta all'articolo 117 tra legislazione di competenza statale, legislazione di competenza regionale e legislazione concorrente.

Ho già affermato in discussione generale che il principale limite dell'articolo 12 è rappresentato dal fatto che la divisione delle competenze fra Camera e Senato fa riferimento alla legislazione concorrente, che noi giudichiamo come l'elemento di maggiore confusione e fonte di conflitti di attribuzione fra Stato e Regioni.

Ora, bocciato l'emendamento del senatore Marini, con l'emendamento 12.95, non riesco a modificare l'impianto del nuovo testo dell'articolo 70 come c'è stato proposto dal relatore, ma cerco quanto meno di correggerlo, attribuendo alla competenza primaria del Senato le materie indicate alle lettere p) e s) del secondo comma dell'articolo 117, cioè quelle relative alla legislazione elettorale, agli organi di governo e alle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane, nonché quella relativa alla tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.

Mi sembra infatti che si tratti di materie sulle quali il Senato federale dovrebbe avere una funzione prioritaria, anche se non si tratta di materie che rimarrebbero di sua esclusiva competenza, perché vi sarebbe sempre la possibilità di richiamo e revisione da parte della Camera dei deputati.

Propongo poi che venga indicata come materia di competenza bicamerale quella relativa alle norme tributarie, perché è chiaro, come ho avuto modo di dire anche in discussione generale, che in un sistema che continuerà ad essere basato nei prossimi anni su una compartecipazione da parte delle Regioni ai tributi erariali - perché è lungo e difficile il percorso che ci può portare ad un tipo di finanza regionale basata su tributi propri differenti dai tributi statali - se si vuole dare un significato ed un ruolo a quella che si giudica la Camera rappresentativa delle realtà territoriali è necessario introdurre in questa materia una competenza bicamerale.

Non è che con questo emendamento si modifichi sostanzialmente la logica, che non condividiamo, contenuta nell'articolo 12; si cerca solo di porvi qualche limitata correzione. Ecco perché raccomando tale emendamento al voto dell'Aula.