Il comunicato della segreteria nazionale sugli sviluppi della crisi irachena Nella conferenza stampa tenuta presso la sede del PRI, con la presenza dell'on. Giorgio La Malfa, presidente del partito, e del segretario nazionale, on. Francesco Nucara, i repubblicani hanno espresso con fermezza la loro solidarietà nei confronti degli Stati Uniti d'America e di quei loro alleati, in primo luogo le nazioni europee come la Gran Bretagna e la Spagna, che hanno assunto con rammarico - e solo alla fine di una lunga quanto estenuante trattativa in seno al Consiglio di Sicurezza - la decisione di far ricorso alla forza per disarmare Saddam Hussein, sulla base dell'autorizzazione già contenuta nella risoluzione 1441. I repubblicani hanno quindi chiesto al governo italiano di mantenere alto il profilo atlantico e occidentale già espresso dal Presidente del Consiglio nel dibattito alle Camere e alla maggioranza di sostenere il governo su questa posizione autorizzando senza indugi l'uso delle basi e il sorvolo del territorio. Come ha ben compreso anche un cattolico come Aznar - hanno sottolineato i repubblicani -, non esiste un interesse europeo contrapposto a quello americano, né può esistere un futuro dello stesso mondo cattolico al di fuori del legame storico con l'Occidente. E' opportuno quindi che il Presidente Berlusconi, protagonista come Aznar del Partito Popolare Europeo, collochi il suo governo in una posizione analoga a quella assunta dal premier spagnolo e si ribadisca in concreto, nei fatti, lo storico rapporto di amicizia con gli Stati Uniti, da ultimo sottolineato con la sua lettera proprio dal presidente Bush. Il PRI si augura infine che la Chiesa - di cui i repubblicani rispettano l'alto e autonomo magistero - voglia astenersi dall'esercitare, sul governo come sulle forze politiche, pressioni dirette o indirette, che non solo sarebbero estranee agli accordi concordatari ma rischierebbero di risollevare antichi e anacronistici steccati di cui il paese non avverte certamente il bisogno. Per tutte queste considerazioni il PRI ritiene che - nel caso in cui l'ultimatum venga respinto da Saddam Hussein - quanto più ampia sarà la coalizione dei paesi democratici tanto più rapida sarà la soluzione della crisi. In tal senso il PRI è pronto ad appoggiare qualunque iniziativa del governo italiano, ivi compreso l'invio di uomini e mezzi, che concretizzi il sostegno del nostro paese alla coalizione che si accinge a liberare l'Irak da Saddam Hussein. Roma, 18 marzo 2003 |