La segreteria repubblicana: Congresso di Bari regolare La sentenza del Tribunale di Roma nella causa promossa contro il Pri da alcuni iscritti da tempo usciti per loro scelta dal Partito, erroneamente asserisce che alcune sezioni non potevano partecipare al voto nel Congresso di Bari del gennaio 2001. La sentenza in particolare non dimostra, né poteva dimostrare, che l'eventuale esclusione di tali sezioni avrebbe modificato la maggioranza del Congresso che legittimamente ha compiuto le scelte che il Congresso era chiamato a compiere. Per tali ragioni avverso tale sentenza è stato proposto ricorso, nella certezza che essa in appello sarà modificata. In ogni caso, contrariamente ad affermazioni politiche arbitrarie e infondate, la sentenza non ha stabilito, né poteva stabilire, alcunché sulla proprietà del simbolo e sul suo legittimo uso da parte degli organi del Pri. La Direzione del Pri chiederà anzi all'autorità giudiziaria di interdire alla associazione cosiddetta "Repubblicani Europei" l'uso del termine "repubblicano" ed il simbolo costituito da cinque foglie d'edera, in quanto l'uno e le altre traggono in inganno gli elettori rispetto all'unico partito, il Pri, legittimato ad usare il simbolo dell'Edera e la parola repubblicano. La mancanza di spirito repubblicano dei ricorrenti del resto è dimostrata dal fatto che essi, usciti dal partito, si sono ripetutamente espressi con affermazioni gravi e diffamatorie verso il partito stesso e i suoi storici dirigenti e si sono oggi legati ad organizzazioni e movimenti politici che con i principi e i valori repubblicani, a cominciare dalla politica estera, non hanno alcun rapporto. E' stato infine dato mandato ai legali di verificare se vi siano gli estremi per una querela per le dichiarazioni rese dal signor Dotti Vittorio il quale all'epoca dei fatti non era iscritto al Pri ed era parlamentare eletto in Forza Italia. |