''Di fronte a tali evidenti distorsioni della concezione dello Stato, delle sue istituzioni e degli stessi valori in campo, il Partito repubblicano italiano, proprio per il rispetto che alle istituzioni e' dovuto, si chiede se non sia il caso che il presidente della Repubblica, in virtu' del suo altissimo magistero ma anche in quanto presidente del Consiglio superiore della magistratura, richiami i magistrati milanesi al senso delle proporzioni e ridefinisce i confini e i limiti delle loro funzioni''. Lo dice il Partito repubblicano. Il Pri ''sottolinea con sconcerto la concezione unilaterale e corporativa che evidentemente dello Stato e delle sue istituzioni hanno autorevoli magistrati milanesi'' e, tra l'altro, a proposito della missione di Berlusconi non considerata come istituzionale dal tribunale, ricorda che ''tale missione ha luogo con il conforto e il sostegno degli Stati Uniti d'America e dell'Unione europea e si svolge nel supremo interesse dello Stato italiano e, nel caso specifico, della pace e dell'equilibrio internazionale in un'area particolarmente delicata del pianeta''.