Un tempo i Ds vollero depredare l'Edera. Oggi... di Sergio Savoldi* Ci sono molte possibilità di danneggiare e tentare di soffocare un movimento politico. Di quelle che possono nascere dal suo interno non vogliamo per ora parlare, ma su quelle che si possono manifestare dall'esterno vale la pena, oggi, fare una riflessione. Un modo che abbiamo sperimentato duramente sulla nostra pelle in un passato recente è quello di sfilare ad un partito i suoi eletti nelle assemblee ai vari livelli, in particolare in Parlamento. E' stata la tattica che i Ds con D'Alema hanno usato, quando saremmo dovuti essere alleati nel centrosinistra. E' stato il motivo principale addotto per giustificare la nostra nuova collocazione nel centrodestra al congresso di Bari. Motivo che viene continuamente riproposto per confermare, pur con tutte le perplessità che il governo Berlusconi ci fa accumulare, la nostra lealtà alla alleanza con la Casa delle libertà. In questi giorni al congresso di Forza Italia stiamo assistendo ad un altro modo per farci scomparire dalla scena politica italiana, anche questa volta ad opera di chi ci dovrebbe essere alleato. Semplicemente si dice di non votare i piccoli partiti. E, ovviamente, i piccolissimi. Non ci consola il fatto di essere in compagnia di altre forze politiche nel ricevere questo schiaffo dall'alleato maggiore della coalizione a cui apparteniamo. C'è da chiedersi se questo modo di essere considerati dal premier non sia almeno tristemente equivalente al trattamento che ci riservavano i Ds. Allora la nostra lealtà, a chi deve essere rivolta? Alla nostra tradizione, alla nostra storia di partito della ragione e delle istituzioni, o ad alleati che in un modo o nell'altro ci vogliono far tacere, magari proprio quando lamentiamo le gravi condizioni dell'economia italiana, come abbiamo sempre fatto nei momenti importanti nella storia del nostro Paese? *Riscossa per l'autonomia repubblicana |