Francesco Nucara replica a Severgnini

"Corriere della Sera" del 17 febbraio 2005: Beppe Severgnini, in un articolo intitolato "Il Paese delle testoline dichiaranti", prende di mira il linguaggio della classe politica italiana. In un passaggio si legge: "C’è la cadenza enfatica da discorso pubblico, che ricorda quella dei vecchi comizi e delle inaugurazioni, sindaci agricoltori emozionati davanti al microfono, fazzoletti e gonfaloni, e la banda per chiudere. Possiamo chiamarla Pubblica Retorica Italiana, o Pri (lo stato catatonico del partito repubblicano ha, di fatto, liberato l’acronimo)". Un’uscita che risuona indubbiamente gratuita, nella migliore delle ipotesi, e alla quale il segretario del Partito repubblicano italiano Francesco Nucara ha risposto con la seguente lettera.

"Gentile Beppe Severgnini, il fatto che il Partito repubblicano italiano sia l’unico partito storico in Italia ad aver mantenuto intatti simbolo e denominazione originari significherà pur qualcosa, non crede? Dovrebbe essere quantomeno sintomo che esso versa in condizioni di salute piuttosto buone ed è lungi dall’essere in ‘stato catatonico’. Non mi sembra un dettaglio, visti i tempi che corrono e le recenti girandole autodefinitorie di cui siamo tutti perplessi spettatori. In nome di ciò che rappresenta l’acronimo Pri, che Lei considera arbitrariamente, seppur ironicamente, "liberato", abbiamo lottato e lottiamo costantemente, nella ricerca perpetua di mantenere vivo l’ideale repubblicano e democratico nello scenario attuale, animato da politici che spesso sembrano dimenticare le origini della nostra democrazia. Origini fondate su alcuni basilari principi che, grazie anche alle battaglie del Partito repubblicano italiano, rappresentano le fondamenta costituenti del nostro Paese. Se quella dell’acronimo voleva essere una battuta, mi lasci dire che non la trovo all’altezza delle altre numerose e acute osservazioni che La rendono giornalista apprezzato in patria e all’estero, in tema di costume, società e - per concludere con un’altra battuta, nel tentativo amichevole di restituirle il "colpo" - a proposito di catatonia, anche in tema di Inter...Un cordiale saluto".