Riforma della Costituzione: le critiche dei repubblicani La Segreteria Nazionale del PRI, preso in esame l'andamento del dibattito al Senato sul disegno di legge di riforma della II parte della Costituzione, considerato che la maggioranza ha già respinto alcuni emendamenti predisposti dal PRI e non ha indicato alcuna disponibilità a sostenere gli altri emendamenti da noi elaborati; giudica negativamente, pur convenendo sulle linee generali del progetto di revisione, alcune delle disposizioni che la maggioranza ha introdotto ed in particolare la norma che prevede che ogni deputato e ogni senatore rappresentino la nazione e la Repubblica, visti come soggetti diversi. Tale previsione, infatti, aggrava la disposizione contenuta nell'attuale articolo 114 della Costituzione che stabilisce una inaccettabile distinzione tra Repubblica e Stato equiparando i diversi livelli di governo del territorio; considera inaccettabile che l'impianto proposto trascuri di affrontare il tema della legislazione concorrente che rappresenta il punto di maggiore confusione dell'attuale titolo V e fattore di conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni; ritiene che la norma sulla cosiddetta devolution nella parte relativa all'ordine pubblico contraddice la previsione dell'art. 117 che parla di polizia locale con compiti amministrativi e che su queste materie sia indispensabile la chiarezza; osserva altresì che anche la parte relativa alla sanità nella presente formulazione presenti dei rischi in quanto essa potrebbe creare una differenziazione del grado di tutela della salute nelle diverse realtà regionali. Qualora non venissero accolte le indicazioni e i suggerimenti del PRI i parlamentari repubblicani esprimeranno un voto di astensione sul disegno di legge nel suo complesso. |