Iraq/Pri: sconcertanti accoglienze ad Aziz La Direzione Nazionale del PRI ha espresso, nell'odierna riunione, pieno apprezzamento per la posizione assunta dal Governo e in particolare dal Presidente del Consiglio, sottolineando l'equilibrio, la prudenza ma anche la chiarezza e il coraggio con cui ha tenuto fermi i punti di riferimento fondamentali che hanno caratterizzato la politica italiana nel secondo dopoguerra. La Direzione Nazionale del PRI ha sottolineato come la sinistra abbia perso una buona occasione per costruire una posizione unitaria sulla politica estera, come invece sarebbe stato auspicabile e come l'intervento del Presidente del Consiglio in Parlamento aveva sollecitato e reso possibile. I repubblicani hanno rilevato anzi la sostanziale assenza, nell'ambito dell'opposizione, di voci aperte al dialogo e alla collaborazione in questa difficile fase della politica estera, e sottolineano la sostanziale deriva antiamericana dell'intera sinistra italiana e di vasta parte del mondo cattolico, sotto la spinta delle forze più estreme che i moderati non hanno avuto la capacità e il coraggio di arginare. La Direzione Nazionale del PRI ha espresso sconcerto per l'accoglienza che autorità politiche e religiose hanno predisposto in favore di Tareq Aziz, complice da lungo tempo di Saddam Hussein, colpevole come quest'ultimo delle atrocità e delle violazioni internazionali che hanno caratterizzato il regime e le cui responsabilità non possono essere certo attenuate o ignorate dalla sua appartenenza alla confessione cristiana. Sarebbe semmai, questa sì, una discriminazione religiosa nei confronti dei mussulmani che è estranea alla civiltà dell'Occidente liberale. La Direzione Nazionale del PRI ha infine ribadito la necessità che l'Unione Europea nel suo insieme riaffermi, attraverso i suoi organi istituzionali, un costruttivo rapporto con gli Stati Uniti, ai quali il Vecchio Continente è legato dai comuni valori di libertà e democrazia. (ANSA) Roma, 14 febbraio 2003 |