Il gonfalone del Comune di Cesena sfilerà a Roma in occasione della marcia per la pace. Il Pri invece no Il consigliere repubblicano Sintini motiva la scelta Tutti a parlare di guerra nella tarda serata del consiglio comunale, con due ordini del giorno sul tavolo, gli ideali, i principi e i pugni sul tavolo. Si discute della possibilità di far aderire il Comune alla 'Marcia per la pace' organizzata a Roma per il pomeriggio di sabato e di partecipare alla manifestazione portando anche l'araldo simbolo della città. Monica Donini ritira la sua proposta di dichiarandosi pronta a sottoscrivere quella presentata da Ds e Margherita (che cita le parole del papa, le righe della Costituzione e la carta delle Nazioni Unite) a patto che tale documento venga emendato con la richiesta che il Parlamento voti sulla possibilità di un attacco all'Iraq e con la sollecitazione di inserire all'articolo 1 della nuova costituzione europea la frase 'L'Europa ritira la guerra'. Si discute. Forza Italia è contraria, i Ds e la Margherita accolgono la proposta della Donini. Gallone dice no. Amadori anche. Tocca ai Laburisti, Abbondanza è assente e allora parla Bonavita, che vuole andare a Roma a marciare sotto al gonfalone. La palla è al Pri. La gioca Sintini che esce dalla maggioranza: "Non possiamo rifiutare la guerra a priori — dice — perchè così daremmo a Saddam Hussein l'idea di un Occidente diviso e debole". |