Mosca, gli affari della Quercia di Davide Giacalone I Democratici di Sinistra hanno aperto una sezione a Mosca. Già la cosa non è fra le più normali: normalmente i partiti politici aprono sezioni all'estero nei luoghi dove esistono consistenti comunità italiane, ed a Mosca una comunità italiana non c'è. Ci fu, composta, fra gli altri, anche da quei comunisti italiani che Togliatti mandò a morire nei gulag staliniani. Ma adesso non c'è. Ci sono italiani, a Mosca, ma non una comunità. I fondatori della sezione lo sanno e, difatti, scrivono che la sua apertura serve a "dare rappresentanza politica agli italiani presenti in Russia, e, in particolare, alla comunità d'affari italiana". Signore e signori, avete assistito alla prima sezione aperta da un partito allo scopo di fare affari. Il responsabile esteri dei DS, rispondente al nome di Carlo Pittella, teme che il concetto non sia chiaro e che taluno si avventuri a far affari in Russia senza versare l'obolo alla nuova sezione, pertanto ci tiene a ribadire che la sezione "ha un valore politico particolare per la comunità d'affari italiana, che è in espansione, come in crescita è il ruolo della Russia nel quadrante internazionale". Capito? Siamo qui per fare affari. La novità, naturalmente, sta solo nella disarmante trasparenza dell'intenzione, perché il PCI-PDS-DS gli affari li ha sempre fatti, con la Russia: hanno preso percentuali, riscosso il prezzo di mediazioni mai fatte, hanno continuato a farlo ben oltre il crollo del muro di Berlino, hanno incassato soldi illegali, sporchi di sangue, in violazione non solo di tutte le leggi italiane, ma anche di quelle della morale più spicciola. Lo hanno sempre fatto. Adesso, essendo capitato che qualcuno si sia azzardato a far affari in Russia senza versare la percentuale ai compagnucci, hanno deciso di aprire una sezione. Complimenti, quindi, al signor Pittella, che s'inserisce nella più vasta tradizione dei responsabili esteri comunisti che andavano a Mosca a mendicar quattrini (in dollari, per cortesia). "L'opinione" 11 febbraio 2003 |