Incontro Pri-Eldr

Rilanciare a livello nazionale una comune piattaforma di valori

Sono stati riallacciati formalmente a Bruxelles, nell'incontro che si è svolto ieri fra il segretario del Pri Francesco Nucara e il presidente del partito dell'Eldr, Annemie Neyts Uittembroeck, i rapporti fra il Partito repubblicano italiano e quello dei Liberaldemocratici riformatori europei . La ragione per la quale in questi ultimi anni era venuto meno un contatto, che era pur sempre stato proficuo nel passato tra il Pri - che è un fondatore storico dell'Eldr - e l'Eldr stesso, è da attribuire ai problemi relativi alla nostra mancanza di una rappresentanza parlamentare in Europa.

Questo però non ha mai interrotto il legame, ideale e politico, che sussiste tra il nostro partito e la causa liberaldemocratica riformatrice europea. Da oggi possiamo dire che, nonostante il persistere del problema relativo alla nostra presenza parlamentare a Bruxelles, il Pri è in grado di assicurare ancora quel contributo ad una causa che, nonostante tutto, non è mai stata trascurata. E nei prossimi mesi assumeremo iniziative significative in questa direzione.

Abbiamo sempre visto nell'ispirazione liberale, che è un fattore di coesione e di forza dell'Europa, un motivo fondamentale per la nostra azione politica. Non avendo mai rinunciato a svolgere questo comune compito, riteniamo più che mai necessario, oggi, riproporlo all'attenzione della vita italiana.

E' chiaro che il bipolarismo, che ha avuto sopravvento in questi anni nel nostro sistema, ha indebolito l'azione politica del liberalismo: e ciò ha provocato un danno al Paese, rendendo problematica l'azione dell'Eldr a livello europeo. Il fatto che i liberaldemocratici riformatori europei, no-nostante l'assenza di formazioni storiche, quali il Pri e il Pli italiani, siano comunque riusciti ad avere un'espansione numerica, non è infatti una condizione sufficiente per rafforzare la comune battaglia liberale.

Basta pensare che in questi giorni in Italia si parla con insistenza della possibilità che la Margherita, che pur appartiene all'Eldr, debba aderire al Partito socialista europeo, e questo nel caso in cui vedesse la luce il cosiddetto partito democratico. Sinceramente ci stupisce che, chi ha sostenuto la causa dell'Eldr, possa fare un simile passo con troppa disinvoltura; dubitiamo tutto sommato che questo possa avvenire.

In ogni caso la nostra intenzione è di richiamare tutte le forze politiche italiane, che hanno aderito all'Eldr, ai loro doveri nei confronti di questa formazione, lavorando nei prossimi mesi per trovare una piattaforma comune finalizzata a sostenerne valori e principi anche in Italia.