La Malfa al "Corriere": una situazione preoccupante

Il ministro delle Politiche comunitarie, Giorgio La Malfa, ha rilasciato un'intervista al "Corriere della Sera". Il repubblicano Giorgio La Malfa è "preoccupato" per la situazione che si è creata dopo l'arresto di Gianpiero Fiorani - scrive Roberto Zuccolini - per il ruolo del governatore di Bankitalia e per la nuova tangentopoli che sembra alle porte. "C'è un rischio di un ritorno al giustizialismo", denuncia il ministro per le Politiche comunitarie.

Quando scoppiò la bufera sulle scalate alle banche lei fu tra i primi, nel governo Berlusconi, a chiedere a Fazio di abbandonare.

"Quel 5 settembre dissi due cose: dai documenti emersi sembrava che la Banca d'Italia non avesse violato le leggi, ma allo stesso tempo sarebbe stato meglio se il Governatore avesse fatto un passo indietro".

Ed ora che cosa pensa?

"Alla luce di ciò che sta accadendo avrebbe fatto bene ad accogliere quel suggerimento".

Perché ora si è giunti all'arresto di Gianpiero Fiorani, considerato da molti il suo "pupillo"?

"Ho sempre contestato che potesse esserci dei pupilli di un Governatore. Quel ruolo esige una terzietà assoluta: così dovrebbe essere sempre".

In altre occasioni invece lei difese Fazio.

"Lo difesi quando veniva attaccato a tutto campo dall'Udc Bruno Tabacci. Ma non è vero che prima del settembre scorso non avessi mai espresso critiche: lo feci quando emersero i crac di Cirio e di Parmalat".

Crede che stia emergendo una nuova Tangentopoli?

"Mi auguro di no. L'Italia ha impiegato dieci anni per riprendersi. E poi ora sembrano implicati tutti, anche i Ds".

Che cosa pensa della scalata di Unipol alla Bnl?

"Non credo che le cooperative debbano restare chiuse nel loro ambito. E poi le Opa sono Opa: chi ha più soldi vince. Dicevo la stessa cosa su Fiorani per l'Antonveneta. Ma se le scalate sono costruite su imbrogli allora ovviamente non si può essere d'accordo. Per giunta mi sembra che ora Unipol sia in grande difficoltà perché il suo partito di riferimento, cioè la Quercia, è entrato in fibrillazione, con alcuni diessini molto critici su quella operazione bancaria".

C'è già chi parla di un ritorno del giustizialismo.

"Cossiga ha fatto notare che è la prima volta che i cda delle imprese vengono decisi di fatto dalla magistratura. E anche il senatore Ds Debenedetti ha preso le distanze da certe scelte dei pm. Non sta a me giudicare. Speriamo però che non si arrivi agli eccessi di tangentopoli, a una nuova spettacolarizzazione della giustizia".