La Malfa: serve la collegialità quando si discute del Patto Intervenendo in Commissione Bilancio, a seguito delle comunicazioni del Ministro dell’Economia sulla riforma del Patto di Stabilità, il presidente del Pri, Giorgio La Malfa, ha dichiarato: "Che il Patto di Stabilità sia troppo rigido non è certo una novità. Tra l’altro, è un’opinione che in Italia dovrebbe essere largamente condivisa, ricordando che il capo dell’opposizione ebbe, qualche tempo fa, a definirlo ‘stupido’. Io stesso ho attirato l’attenzione già da molti anni sui rischi che derivano dall’assetto degli strumenti di politica economica nell’Ume e sulla necessità di procedere ad una loro modificazione. Detto questo però, debbo informare il Ministro Siniscalco e, suo tramite, il Presidente del Consiglio, che il mio partito ed io abbiamo molti dubbi sulla scelta del premier di aprire la questione della revisione nei tempi e nei modi nei quali egli lo ha fatto. Oggi il problema principale è costituito dagli orientamenti della politica monetaria della Bce, più che dai contenuti del Patto di Stabilità. Bisogna decidere quale sia la questione più urgente. Ed inoltre, per le sue condizioni finanziarie, l’Italia non è in posizione adatta a sollevare ufficialmente questo problema in seno al Consiglio Europeo. Il rischio per il Governo italiano è di scuotere un albero e non solo di non raccoglierne i frutti, ma addirittura di essere costretto a porre il veto su proposte di modifica che attenuino il vincolo per Paesi con basso debito pubblico, e lo aggravino per chi, come l’Italia, ha un debito pubblico largamente eccedente il 60 per cento del pil. Il Presidente del Consiglio dovrebbe sentire l’obbligo, anche nel suo interesse, di consultare la coalizione prima di prendere iniziative politiche che vanno ponderate attentamente. Il nostro consiglio al Governo, anche se non richiesto, è di muoversi con maggiore prudenza su problemi di questo genere". |