Il sì di Giorgio La Malfa alla legge Finanziaria 2004 Intervento dell'onorevole Giorgio La Malfa sulla Finanziaria 2004 (17 dicembre 2003). Signor Presidente, onorevoli colleghi, la componente liberal-democratica, repubblicana e socialista, che qui rappresento, annunzia il proprio voto favorevole all'approvazione della legge finanziaria 2004-2006. Riteniamo che tale provvedimento legislativo si iscriva nello sforzo di risanamento della finanza pubblica del nostro paese che prosegue da molti anni e che rappresenta un aspetto positivo nell'azione di questo Governo, che può essere misurato e ben compreso quando si raffronti la situazione italiana, quale emerge dalla legge finanziaria, con quella di altri grandi paesi europei. Mi riferisco, per esempio, al fatto che, in questo stesso anno finanziario 2004 - al quale si riferisce la nostra legge - mentre l'Italia riesce a contenere il suo disavanzo al di sotto del limite del 3 per cento fissato dalle regole del trattato di Maastricht, non avviene lo stesso per due grandi paesi come la Francia e la Germania che pure, tradizionalmente, avevano avuto una conduzione dei bilanci pubblici e della finanza pubblica migliore della nostra e che, qualche volta, avevano criticato l'Italia per il disordine dei suoi conti. Sarebbe molto curioso sottovalutare il fatto che, in anni di bassa congiuntura economica, mentre le grandi economie dell'Europa mostrano condizioni di bilancio che si vanno aggravando, fino a rischiare le riserve, le critiche e addirittura le penalizzazioni della comunità europea, l'Italia riesce a restare sotto il 3 per cento E vi riesce, onorevoli colleghi, evitando misure di aggravamento del prelievo fiscale e delle aliquote fiscali ma facendo ricorso - e lo considero un fatto positivo - a misure che incidono una volta tanto sulle condizioni dei contribuenti o di coloro i quali pagano le tasse. La critica che viene mossa a questa finanziaria - quella di contenere misure che si dicono una tantum - è considerata da me un aspetto positivo in quanto, nel momento in cui vi sarà una ripresa economica, le aliquote più basse che abbiamo potuto mantenere rappresenteranno un elemento di forza. Naturalmente, io personalmente e il mio gruppo, abbiamo delle riserve su alcune di queste misure una tantum. Avremmo fatto volentieri a meno del condono edilizio che a noi sembra creare problemi molto gravi per il futuro dell'ambiente nel nostro paese. Tuttavia, nel complesso questa è un'impostazione che può essere difesa con autorità anche nel quadro europeo al quale l'Italia appartiene. Aggiungo due elementi, Presidente. Bisognerà che, nei prossimi mesi, il Governo si concentri su due grandi problemi. Il primo è il rilancio dello sviluppo, perché ci sono segni di ripresa modesti in Europa ed in Italia. Bisogna fare uno sforzo più forte, concentrando l'attenzione sul rilancio degli investimenti privati e sugli investimenti pubblici. Bisogna affrontare i problemi del risparmio del nostro paese. Quello che è successo in questi anni di crisi economica è che molta parte del nostro risparmio è stata persa in operazioni speculative molto negative. Il Parlamento dovrà rivedere la legislazione nel campo della vigilanza sulle banche, a tutela del risparmio - che è un valore tutelato dalla Costituzione - e dei risparmiatori. Su questi temi, nei prossimi mesi, vi saranno iniziative che crediamo vadano nella direzione necessaria. |