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Camera dei Deputati martedì 29 aprile 2003 Dichiarazione di voto di Giorgio La Malfa sui provvedimenti adottati a Cuba nei confronti dei dissidenti politici Signor Presidente, intervengo brevemente, a nome della componente del gruppo Misto Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI, per annunciare che ci atterremo alle indicazioni testè illustrate dal rappresentante del Governo, nel senso che voteremo a favore della mozione La Russa ed altri n. 1-00197 e che, se sarà posta in votazione per parti separate, voteremo a favore della mozione Folena ed altri n. 1-00199 nelle parti testè indicate dal ministro Giovanardi. Mi sembra un fatto positivo che la Camera sia giunta a questo dibattito, e mi auguro, tra l'altro, che i colleghi dell'opposizione votino a favore di quella parte della mozione della maggioranza compatibile con l'impostazione del loro documento. Vorrei solo formulare un'osservazione sull'intervento svolto all'inizio del nostro dibattito dall'onorevole Folena. Nell'ambito di un intervento importante, che ha indicato la necessità di una vigilanza in tutte le direzioni geografiche sulle condizioni di violazione dei diritti civili e delle libertà, egli ha affermato che Cuba ha evidentemente fatto male i conti, poiché ha pensato di approfittare della guerra in Iraq per potere rincrudire la sua repressione del dissenso fino al punto di comminare le pene di morte. Tuttavia, vorrei far osservare - senza che ciò suoni particolarmente come una polemica - che forse è l'esito della guerra in Iraq, ossia il fatto che lì sia caduta una dittatura, che costringe molte parti in causa e molte forze politiche, che sarebbero state molto fredde su questo argomento, ad intervenire con maggiore chiarezza. In altri termini, uno degli aspetti positivi dell'azione militare (lo dico perché l'ho difesa prima che essa si avviasse e quando la stessa si era già avviata) è che, in un certo senso, coloro i quali tacquero l'importanza di colpire la dittatura irachena (naturalmente, non si tratta di un'azione militare nei confronti Cuba, bensì di un'azione politico-diplomatica) oggi sono costretti ad intervenire con chiarezza sulla necessità di fare fronte comune contro una dittatura che colpisce i diritti civili e le libertà. Da questo punto di vista, forse ciò che è avvenuto nelle scorse settimane può costituire una svolta positiva nel mondo. Le vicende della Cecenia o del Tibet, di cui hanno parlato l'onorevole Giachetti e molti altri colleghi, forse riceveranno da parte di tutti noi una maggiore attenzione, visto ciò che è avvenuto nel Medio Oriente. |