Camera dei Deputati martedì 15 aprile 2003 Intervento di Giorgio La Malfa sulle comunicazioni del Governo in merito ad un intervento di emergenza umanitaria in Iraq Signor Presidente, onorevoli colleghi, il 3 aprile scorso, durante un discorso pubblico, l'onorevole D'Alema, presidente del partito dei Democratici di sinistra, ha dichiarato (cito testualmente) che il problema vero sia affrontare i nodi sul tappeto, soprattutto la necessità di aiuti umanitari urgenti a popolazioni che rischiano davvero una catastrofe, non solo per gli effetti diretti della guerra, ma anche per quelli degli assedi (le malattie e la mancanza di acqua). Di fronte ad una dichiarazione di questo genere, mi aspetterei (e, in qualche misura, mi aspetto tuttora) che i partiti che fanno capo a questa posizione oggi votino a favore della posizione illustrata dal Governo attraverso il ministro Frattini. Il ministro ha descritto una missione italiana di carattere umanitario estremamente circoscritta anche nei suoi aspetti militari (la presenza dei militari è strettamente collegata alla finalizzazione degli aiuti umanitari). Dunque, di fronte ad un'angoscia come quella manifestata dall'onorevole D'Alema e da tanti altri in quest'aula e fuori di quest'aula, non si potrebbe comprendere un voto diverso dal voto favorevole. Mi dicono che una parte dell'Ulivo potrà al massimo astenersi con riferimento alla posizione del Governo e presentare un documento che, invece, pone molte condizione preliminari all'arrivo degli aiuti, ossia un'intesa internazionale ed una serie di altre circostanze. Non ho difficoltà a comprendere il passo avanti e lo sforzo di assumere una posizione di astensione, ma, onorevoli colleghi, debbo dire che ciò mi suscita una certa impressione. Mi sembrano francamente le conseguenze degli errori. Questa difficoltà di ritrovare una posizione è la conseguenza di un giudizio radicalmente sbagliato sugli avvenimenti di queste settimane; giudizio radicalmente sbagliato non certo degli onorevoli Bertinotti e Cossutta che hanno una loro visione dei problemi internazionali che io non condivido ma che ha una sua logica; si tratta di una posizione incomprensibile per chi avuto responsabilità di Governo, come il partito dei Democratici di sinistra, e per chi, come i colleghi della Margherita, ha una tradizione politica che è quella di una forza di Governo e di responsabilità in un paese che appartiene all'occidente e che non è un paese di testimonianza, così come si evince, invece, dal discorso, alquanto garibaldino, testé pronunciato dall'onorevole Fioroni della Margherita. Colleghi dell'Ulivo, il problema politico con il quale avrete a che fare per molto tempo sarà di recuperare una posizione politica. Questa mattina, l'onorevole D'Alema ha dichiarato che a luglio ci sarà una riunione con Blair. Sarà a Londra? Sarete costretti ad inseguire Blair perché, dopo averlo criticato e aver detto che era una specie discendiletto degli americani, scoprite che rappresenta una posizione di sinistra democratica. Sono errori molto gravi che porteranno delle conseguenze molto profonde del corso degli anni per la sinistra ed uscire da questi errori mi pare molto difficile. Lo stesso modo con il quale volete uscire oggi da questo dibattito con una risoluzione, un'astensione e via dicendo mostra quanto siano profondi gli errori che avete commesso. |