Biotech/Del Pennino: a rischio ricerca scientifica

''Una maggioranza trasversale e schizofrenica ha votato un provvedimento che rischia di bloccare la ricerca scientifica nel settore biotecnologico nel nostro paese e di vendere l'industria italiana tributaria dei brevetti stranieri''. E' questo il giudizio del sen Antonio Del Pennino sul ddl approvato stasera dall'assemblea del Senato. ''Nei giorni scorsi - ha aggiunto Del Pennino - il presidente del Consiglio aveva sottolineato l'importanza di collegare ricerca e attività industriale: peggiore risposta a questa giusta esigenza il Senato non poteva dare''.

Roma, 2 aprile 2003 (ANSA)

La dichiarazione del sen. Antonio Del Pennino

Il Senato, con un largo voto "trasversale", ha approvato il disegno di legge delega in materia di brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, respingendo tutti gli emendamenti presentati a nome dei repubblicani dal senatore Del Pennino.

Nei giorni precedenti ed ancora nel dibattito di ieri in aula, avevamo sollecitato i rappresentanti degli altri gruppi a riflettere sulle negative conseguenze, per il mondo della ricerca e dell'industria biotech, che sarebbero derivate dalla norma, contenuta nel disegno di legge, che esclude dalla brevettabilità qualsiasi procedimento e tecnica riguardante le cellule staminali embrionali umane, anche quelle ottenute con la tecnica del trasferimento nucleare di cellule staminali autologhe previste dal rapporto Dulbecco.

L'assurdità di tale norma era stata sottolineata anche in un appello, promosso dall'associazione Luca Coscioni e sottoscritto da oltre novecento scienziati, che era stato rivolto ai parlamentari.

Non esitiamo a definire schizofrenico l'atteggiamento delle maggiori forze politiche che si sono rifiutate di prendere in considerazione il suggerimento avanzato dal mondo della scienza e fatto proprio dai repubblicani. Si continua a sostenere che bisogna invertire la tendenza alla "fuga dei cervelli" e poi si introducono nei provvedimenti legislativi norme che incentivano i nostri ricercatori a trasferirsi all'estero.

Tanto più schizofrenico ci appare l'atteggiamento della maggioranza che si è mossa in controtendenza rispetto alle indicazioni date negli scorsi giorni dal Presidente del Consiglio, che aveva sostenuto l'esigenza di superare il mancato collegamento tra il mondo della ricerca e quello dell'industria che rappresenta uno dei principali elementi di ostacolo per il progresso del nostro Paese.