Accade in Parlamento Due interrogazioni presentate da Francesco Nucara/Quali interventi si stanno predisponendo per la Regione Calabria. La siccità e gli ogm

Ed è urgente porre il territorio in sicurezza

Due interrogazioni parlamentari dell'onorevole Francesco Nucara. La prima al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio.

Premesso che:

-immediatamente dopo i tragici eventi alluvionali in provincia di Vibo Valentia, il sottoscritto interrogava il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio per avere notizie circa il Decreto del Ministro dell'Ambiente del 5 maggio 2006 recante "Definizione ed attivazione del 13mo programma stralcio di interventi urgenti per il riassetto territoriale delle aree a rischio idrogeologico";

-il sottosegretario all'Ambiente e Tutela del Territorio, in data 13 luglio, in Commissione Ambiente della Camera rispondeva all'interrogazione 5 - 00053 giustificando i ritardi con le carenze della Direzione Generale competente, colpevole di non aver corredato il provvedimento della relativa istruttoria di rito e di essersi limitata ad "un mero elenco di toponimi con relativo importo finanziario...";

-non risulta al vero quanto affermato nella burocratica risposta del Ministero nella parte in cui si afferma che manca "ogni riferimento al titolo dell'intervento", in quanto i comuni interessati al 13mo programma stralcio hanno da tempo presentato i relativi progetti, spesso addirittura in modo dettagliato;

-non si hanno notizie dello stanziamento di cinque milioni di euro annunciato in modo propagandistico dal Presidente del Consiglio Prodi durante la sua visita in quella zona;

-il governo dei fiumi non si può realizzare con interventi alle foci che, anche quando necessari, per sopperire a improvvisi eventi calamitosi a nulla servono in una strategia di lungo periodo;

-tali rallentamenti nella attuazione di cui al D. M. del 5 maggio sembrerebbero finalizzati a consentire scopi promozionali a professionisti che girano con in mano il suddetto decreto.

Per sapere:

-Quali siano gli interventi che il Ministero sta predisponendo a tutela del territorio calabrese e delle zone a più alto rischio idrogeologico;

-se non ritenga opportuno ed urgente, prima di avviare un nuovo programma, sentire, anche i sindaci che in questi mesi si sono adoperati, in modo trasversale alla politica, per richiedere interventi di messa in sicurezza del territorio dei loro comuni, ed in ogni caso di rispondere, in modo molto chiaro e definitivo, alle innumerevoli richieste di finanziamento regolarmente protocollate;

-quali prospettive voglia garantire alle popolazioni colpite dall'alluvione del 3 luglio;

-se non sia il caso di chiedere alla classe politica regionale di intervenire per il raggiungimento di tali obiettivi con proprie risorse aggiuntive.

La seconda interrogazione al ministro delle Politiche agricole e forestali e al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio.

Premesso che:

-come si evince dalla letteratura scientifica e secondo quanto diffusamente riportato dalla stampa di settore, i problemi legati alla disponibilità di risorse idriche da destinare all'agricoltura divengono sempre più pressanti in ordine ai seguenti fattori:

Stagioni estive caratterizzate da un numero crescente di giorni consecutivi con temperature assai elevate nonché da una diminuzione significativa delle precipitazioni;

Abbassamento costante del livello dei fiumi e dei laghi del Nord Italia e conseguente riduzione dell'approvvigionamento idrico alle colture;

Insufficienza ed inadeguatezza degli impianti di irrigazione ed inefficienza dei sistemi di recupero e di riutilizzazione delle acque.

-E dato che gli aspetti sopra evidenziati interessano incontestabilmente –sia pure con caratteristiche precipue per ciascuna regione- tutto il territorio nazionale rivestendo, altresì, rilievo sovranazionale e giacché la portata dei danni economici conseguenti alle perdite agricole e zootecniche appare ormai insostenibile;

-dato, inoltre, che la drammaticità del quadro odierno impone, a giudizio del Presidente della Confederazione italiana agricoltori, l'immediata apertura delle chiuse dei laghi alpini, dei bacini delle centrali idroelettriche, allo scopo di far affluire l'acqua ai campi in pianura e scongiurare l'evenienza di una annata tragica come quella che, nel 2003, fece registrare danni alla produzione per oltre quattro miliardi di euro.

-Ed ancora, considerato che, piante di grande interesse economico, quali riso, pomodoro, mais, sono già disponibili nella variante ogm che le rende idroresistenti ed in grado di tollerare concentrazioni di salinità considerevoli garantendo, al contempo una adeguata resa produttiva;

-E che la ricerca scientifica bloccata, di fatto, dalla normativa attuale, potrebbe assicurare la definitiva via d'uscita rispetto a congiunture che si prospettano drammatiche ma ad affrontare le quali mancano totalmente coerenza e progettualità.

Si chiede di sapere:

se non appaia opportuno, alla luce dell'allarme sollevato dalle stesse associazioni corporative e da una rivisitata posizione da parte delle imprese agricole in merito al ricorso alle biotecnologie:

-di abbandonare posizioni di pregiudizio ideologico che hanno precluso sino ad ora il ricorso a tecnologie ogm in grado, con una programmazione tempestiva ed una applicazione corretta del principio di precauzione, di offrire soluzioni definitive a problemi consolidati evitando il ricorso affannoso quanto spesso inutile a rimedi estemporanei e, dunque, necessariamente improvvisati e transitori.