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Dirigenti scolastici, il Ministro dell'Istruzione fornisca spiegazioni Il concorso per dirigenti scolastici bandito con D.D.G. del 22/ 11/ 2004 e in fase di svolgimento, presenta complesse e molteplici aspetti problematici, accompagnati, fra l'altro, da contenziosi giacenti presso tutti i TAR. La procedura concorsuale è in atto da quasi due anni ed impegnerà ancora per un anno commissioni giudicatrici e formatori con notevole dispendio economico da parte dello Stato. Sono state approvate, dopo gli esami scritti e orali, le graduatorie di merito degli idonei al concorso, dei quali solo una parte, a causa di una impostazione illogica e discriminatoria del bando, è stata ammessa al corso di formazione e quindi all'esame finale. I ricorsi al TAR sono contro una norma che prevede uno sbarramento tale da impedire ai docenti inseriti nella graduatoria di merito di poter completare l'iter consensuale, considerandoli alla stessa stregua di quelli che non hanno superato le prove d'esame. Osserviamo anche che la nota n. 817 del 7 luglio del 2006, del capo dipartimento del Ministero dell'Istruzione, con la quale si ritiene opportuno segnalare ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali di ammettere con riserva al corso di formazione tutti quelli in possesso di provvedimento giurisdizionale cautelare, si spinge verso una risoluzione complessiva del problema anche se per via giudiziaria. Inoltre si sta creando ulteriore disparità di trattamento da regione a regione a causa delle diverse posizioni assunte dai TAR e dai direttori degli USR; mentre i posti effettivamente disponibili superano di gran lunga il numero dei posti inizialmente previsti dalla data del Bando e sono superiori anche al numero complessivo di tutti i candidati idonei inseriti nella graduatoria di merito. Alla luce dell'attuale disponibilità ed in previsione delle richieste di pensionamento che saranno inoltrate entro la fine dell'espletamento del concorso in atto, si prevede un nuovo concorso ordinario, magari con procedura semplificata, ma comunque tale da impegnare ulteriore risorse da parte dello Stato. Sarebbe urgente dunque una decisione ministeriale unica per tutto il territorio nazionale e tale da dare una soluzione definitiva di garanzia per tutti i candidati, i quali, dopo essere stati sottoposti ad una lunga e faticosa procedura concorsuale, risultano idonei. A tale scopo, e nella prospettiva di evitare ulteriori e già prevedibili infiniti ricorsi, occorrerebbe una assunzione di responsabilità da parte del Governo che si concretizzasse con un provvedimento finalizzato a consentire l'accesso automatico a tutti i candidati inseriti nella graduatoria di merito al corso di formazione, l'immissione in ruolo degli aventi diritto fino alla completa copertura di tutti i posti disponibili, la permanenza della graduatoria per almeno un triennio o comunque fino al suo completo esaurimento, come avviene per tutti gli altri concorsi. Inoltre, per evitare ulteriore precariato, si potrebbe attingere alla suddette graduatorie per gli incarichi di presidenze eliminando l'istituto delle reggenze che provocherebbe un peggioramento della qualità del servizio scolastico, e non bandire un nuovo concorso fino all'esaurimento della graduatoria dell'attuale. Su questi temi alla riapertura della Camera l'onorevole Giorgio La Malfa predisporrà un'interrogazione parlamentare per conoscere gli orientamenti del Ministro della Pubblica Istruzione. |